Nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1986 un test fatto in condizioni non idonee porta all'esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl. Le radiazioni dilagano invisibili, Chernobyl e l'area circostante diventano zona rossa. Diana Lucia Medri, protagonista dell'episodio di Ossi di Seppia, all'epoca dei fatti era solo una bambina che abitava in una cittadina della Bielorussia a qualche decina di chilometri dalla centrale nucleare. Quell'esplosione segna un prima e un dopo nella sua vita e la porterà qualche anno più tardi ad essere adottata in Italia da una famiglia del lodigiano che abita a Codogno. È proprio qui che, per un assurdo gioco del destino, nel 2020 scoppia il primo caso di coronavirus in Italia e viene istituita la zona rossa. A Diana sembra di rivivere per molti aspetti un film già vissuto.